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Ciclo lavorativo: aumenta la tua produttività del 70%

Ciao

Questo post ha un titolo parecchio strano lo so, ma ormai mi conosci ed amo poter attirare la tua attenzione con titoli del genere per poi affrontare temi che possano sicuramente esserti utili.

Oggi sarò breve o almeno spero.

L’articolo di oggi tratta un tema parecchio delicato ma che insieme possiamo sicuramente rendere più semplice.

Oggi si parla dei cicli lavorativi.

Se ne hai già sentito parlare, sappi che non ti riempirò il cervello di teorie assurde, ma lavoreremo su qualcosa di più pratico, quasi mistico.

Se invece non hai la più pallida idea di cosa siano, sappi che (anche questa volta) sei nel posto giusto al momento giusto.

Adesso iniziamo, ok?

Il ciclo lavorativo: l’importanza di rispettare i tempi, con il minimo sforzo.

Quando si parla di cicli lavorativi, si è soliti prenderla parecchio alla larga, forse per nascondere una certa incompetenza in merito o semplicemente per farsi belli agli occhi di chi non conosce benissimo il tema in questione.

Io, come ben sai, amo essere diretto (almeno quando posso esserlo).

Il ciclo lavorativo altro non è che il numero di ore o di minuti che passi a lavorare sullo stesso progetto, task od obiettivo.

Niente di più e niente di meno.

Ovviamente chi ti ha detto diversamente avrà avuto i suoi buoni motivi e toccherà a te definirli giusti o sbagliati.

Resta concentrato adesso perché è arrivato il momento dell’esempio chiarificatore.

Immagina di essere in ufficio e di dover completare un compito ben definito.

Prendo esempio dalla mia esperienza in agenzia per questo esempio…

Mettiamo il caso che io debba pubblicare 3 post all’interno di 3 Profili Social di 3 clienti differenti.

Per farlo però, ho parecchio tempo perché da bravo lavoratore ho organizzato la mia settimana in modo praticamente perfetto.

Da questo momento in poi ho due possibilità: fare tutto subito o dedicare il giusto tempo ad ogni cliente.

Nel primo caso, avrò sicuramente finito la mia task in pochissimo tempo, ma avrò sempre il presentimento di non aver dedicato il giusto tempo per singolo cliente.

Nel secondo caso, avrò completato la mia task dopo un pò, ma mi sarò preso il giusto tempo per ogni cliente e soprattutto avrò dato il meglio di me stesso per ognuno di loro.

Qui entra in gioco il ciclo lavorativo.

Vediamo come, ok?

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Scandire il tempo per ogni task e portarla a termine

Come sai, sono un tipo che sta molto in fissa con le task e con la produttività.

Amo sperimentare ogni giorno una nuova tecnica e tenere per me quelle che funzionano durante una mia giornata tipo.

Quella che sto per mostrarti, ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale da quasi 6 mesi a questa parte.

Senza questa tecnica, dubito che oggi sarei qui a scrivere questo articolo per te perché probabilmente, sarei morto sotto il peso delle troppe cose da fare.

Torniamo a noi però.

La tecnica è molto semplice e fonde due mondi che apparentemente sembrano distanti fra loro ma che in realtà sono così connessi che resterai a bocca aperta.

Questa tecnica è la somma della Tecnica del Pomodoro e della Meditazione.

In particolare dovrai scandire il tuo tempo di lavoro in slot da 20/25 o 30 minuti.

Scaduti questi minuti di lavoro intenso e concentrato su una singola task, prenditi 5 minuti di pausa ed utilizzane uno per respirare profondamente, anche a bocca aperta.

Perché affidarci ad esercizi di respirazione?

Perché dopo 30 minuti al massimo, il tuo cervello è in pappa, non negarlo.

Se c’è una droga che fa bene al cervello e che non costa niente, è proprio l’ossigeno.

Prova a farci caso, molte volte accade qualcosa di talmente strano che ci sentiamo quasi stupidi: smettiamo di respirare come si deve e questo comporta un affaticamento fuori dalla norma.

Prenderti quindi 60 secondi per respirare profondamente, ti riporterà a livelli di attenzione allucinanti e soprattutto, ti metterà in volto un gran bel sorriso.

Mica male, no?

Purtroppo però, questa tecnica non è infallibile.

Sai perché?

Te lo spiego nel prossimo paragrafo.

Ti piace questo post? Perché non lo condivi sui tuoi social allora?!

Ti hanno convinto che il Multitasking sia la risposta giusta

Quante volte hai sentito parlare di multitasking?

Praticamente è una di quelle parole che ha fatto la storia della moda verbale per tantissimo tempo.

Tutti sapevano fare tutto e lo facevano nello stesso momento.

Poi hanno pensato alla mia tecnica dei cicli lavorativi ed hanno capito d’aver fatto un buco nell’acqua grosso quanto un cratere su Marte.

Purtroppo il nostro cervello (o forse per fortuna) non è fatto per lavorare su più cose contemporaneamente.

Prova a rifletterci.

Ricordi le prime volte in cui hai provato a guidare un’auto?

La tua attenzione passava al volante prima, al pedale del cambio dopo, al freno dopo ancora.

Pensavi e ti concentravi su una cosa alla volta e prima di poter controllare tutto insieme ci hai messo un bel pò, non è vero?

Ecco, credo che questo esempio possa essere molto utile in questo caso.

Inoltre, restare concentrati su una singola task, ci permette di completarla in meno tempo e di non sprecare energie.

Quindi ricordati, la tecnica dei cicli lavorativi vale solo se la utilizzi per portare a termine una task per volta e non tutte insieme.

Finita una task, prendi una pausa, respira e torna a lavorare su una seconda.

Ovviamente, conosci già il metodo di cui ti ho parlato per annullare le distrazioni, non è vero?

Se non hai letto il post, vallo a riprendere quando finirai di leggere questo.

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Prova la tecnica dei cicli lavorativi per almeno 30 giorni

Basta far finta di essere rinati o spiritualmente evoluti.

La vita è fatta di costanza.

Proprio per questo, se vorrai davvero trarre beneficio da questa tecnica, ti consiglio (in realtà dovrei importi ma mi reputo una persona educata) di provare questa tecnica per almeno 30 giorni a partire da oggi.

Solo così potrai veramente capire se funziona o no.

Ovviamente, fammi sapere com’è andata!

Conclusione

Visto?

Ti avevo detto che questo post sarebbe stato breve e così è stato!

Ovviamene, come sempre, adesso la palla passa a te.

Sono certo che mi renderai orgoglioso!

Noi ci leggiamo alla prossima.

Se volessi approfondire questo tema, ti consiglio di dare uno sguardo alla mia biblioteca.

Un grande abbraccio e mi raccomando, respira.

Rocco.

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