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Fatto è meglio che perfetto: Giovanni Muciaccia ha ragione

Nel post di oggi, voglio affrontare un tema che per moltissimi vale più della loro stessa vita.

Non preoccuparti, fra qualche riga riuscirai a capire tutto, compreso il motivo per il quale ho utilizzato Giovanni Muciaccia nel titolo.

Quello che ti hanno sempre insegnato

Se c’è una costante che raggruppa il 90% delle persone con le quali ho avuto a che fare negli ultimi anni, è legata al concetto di perfezione.

Accomuna davvero tutti, anche in senso opposto.

Così ho iniziato a chiedermi il perché di questa ossessione per le “cose perfette” ed ovviamente per il suo esatto opposto “essere disordinati ed imperfetti”.

Credo che la colpa di tutto questo, sia la micro società nella quale ogni giorno viviamo.

Sì, hai letto bene, micro società.

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Cosa è la micro società?

Quando parlo di micro società, faccio riferimento a piccoli gruppi di persone con le quali passiamo gran parte della nostra giornata.

Ricordi quando parlavo dell’influenza che i comportamenti dei nostri genitori avessero sulle persone che siamo oggi?

Bene, qui è quasi lo stesso, ma voglio rivolgermi allo spazio esterno alla famiglia, almeno per questa volta.

Ogni giorno, scambiamo messaggi, Instagram Stories e molto altro con i nostri amici più cari e con i conoscenti più vicini a noi.

Poi accade qualcosa di strano: d’improvviso arriva quello che ce l’ha fatta davvero.

Dopo anni passati a perdere tempo insieme, d’un tratto lui è arrivato dove volevi arrivare anche tu.

Così ti appresti a chiedergli come ci sia riuscito e la sua risposta ti arriva come un proiettile nel cervello:

Ho fatto tutto ciò che dovevo, alla perfezione

Da quel momento non fai altro che chiederti cosa sia la perfezione, per finire davanti ad un bivio: essere perfetto in ogni cosa o mandare tutto all’aria ed accettarti per ciò che sei.

Passano gli anni e tu continui a correre verso i tuoi obiettivi, verso i tuoi progetti, per poi capire d’aver commesso due errori.

Il primo è aver deciso di diventare come gli altri.

Il secondo invece, è il topic principale di questo post.

Il momento in cui capisci che il fare, vince sulla perfezione

Proprio così.

Dopo gli anni migliori della tua vita persi a rincorrere la perfezione che vedevi riflessa nella tua famiglia, nei tuoi amici che ce l’avevano fatta (che poi fatta in cosa?) e tutto il resto, capisci che la perfezione altro non è che la naturale conseguenza del fare qualcosa in un certo modo.

Pensaci un attimo.

I samurai venivano considerati i guerrieri perfetti.

Ma cosa facevano di preciso?

Bene, i samurai non facevano chissà quale addestramento particolare da film di Hollywood, semplicemente ripetevano ogni giorno le stesse azioni.

Erano gli uomini del fare e del fare di continuo.

Ti sembrerà strano, ma questa stessa filosofia è applicabile a tutti i tuoi miti.

Pensa a Facebook ad esempio.

Se il buon Mark avesse preferito aspettare ed avere il prodotto perfetto, prima di lanciare il suo Social, stai più che certo che nessuno lascerebbe un pollicione blue sotto le tue foto.

Il punto è proprio questo: devi fare, devi agire.

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Puntare alla perfezione, spesso significa lasciare spazio agli altri

Questa è una massima che ho imparato a mie spese e sulla mia pellaccia.

Passavo le mie giornate ad aspettare il momento perfetto per fare qualunque cosa.

Per scrivere il post migliore di sempre…

Per provarci con la ragazza che mi piaceva…

Per acquistare un corso…

Sai come andava a finire nella maggior parte dei casi?

Qualcun altro scriveva lo stesso post che volevo scrivere io.

Qualcun altro ci provava con la ragazza che piaceva a me.

Qualcun altro acquistava ciò che volevo io.

Sono sicuro che anche tu avrai provato questa sensazione e sono altrettanto sicuro che sai benissimo come ci si sente quando ti soffiano via qualcosa che avresti voluto fare davvero.

Il punto, lo ripeto, è sempre lo stesso: devi agire.

Devi imparare a rischiare ed a prenderti la responsabilità delle tue azioni.

In fondo, come insegna il buon Giovanni Muciaccia ed i suoi innumerevoli “Fatto?”, bastano davvero pochi utensili e qualche foglio di ottima carta igienica per creare capolavori o almeno per tenere la nostra attenzione parecchio alta.

Siamo un popolo di pigri pensatori

In verità è colpa anche della nostra natura se ci ostiniamo ad aspettare il momento perfetto o il prodotto perfetto.

Siamo assoggettati dal nostro cervello e molto spesso, ne diventiamo succubi a livelli davvero inverosimili.

Siamo dei pigri pensatori che se riuscissero a trasformare i loro pensieri in realtà, sarebbero milionari.

Però poi arriva il tipo controcorrente che agisce di più e pensa di meno ed inizia a costruire in quel terreno sul quale noi pensavamo, un giorno, di costruire la casa perfetta.

Capito il concetto, no?

Ti piace questo post? Perché non lo condivi sui tuoi social allora?!

Scendiamo nel pratico: la tecnica dei 3 secondi

Questa tecnica è tanto semplice quanto efficace.

Come ormai saprai se hai già letto i miei post passati, sono reduce da una vita da pigro pensatore, quasi un Socrate dei giorni nostri oserei dire.

Quindi se ha funzionato con me, sono sicuro che avrà un ottimo influsso anche su di te.

Ma come funziona la tecnica dei 3 secondi?

Stai pensando a qualcosa da fare, ma sei dubbioso se farla o meno.

In quel preciso istante, conta fino a tre ed inizia a farla in modo meccanico, senza chiederti il perché.

Ammira il tuo risultato.

Questa è una tecnica talmente stupida che all’inizio non ci credevo neanche io, poi però ho notato che dopo i 3 secondi, riuscivo a pensare di meno e ad agire di più e questo intero Blog ne è il risultato.

In fondo, il nostro cervello è più stupido di noi.

Dobbiamo solo capire come fregarlo e farlo lavorare in modo attivo!

 Conclusioni

Questo post è stato davvero particolare nel suo genere, non trovi?

Abbiamo parlato poco di temi profondi o di analisi personali, non credi?

Ti sei chiesto il perché?

Perché il Mondo ha bisogno di coloro che agiscono di più e pensano di meno ma soprattutto, perché voglio che questo post ti rimanga impresso nella mente tutte le volte che starai pensando a qualcosa da fare, ma resterai impantanato nel mare del “momento perfetto”.

Agisci, fai.

La perfezione non è altro che l’insieme di azioni che fai ogni giorno.

Quindi, inizia a fare, d’accordo?

Se volessi approfondire, ti consiglio di dare uno sguardo alla mia Biblioteca.

Sono certo troverai il libro giusto per te!

Noi ci leggiamo alla prossima.

Un grande abbraccio,

Rocco.

Ah, prima di salutarti vorrei chiederti una cosa.

Tu come riesci a pensare di meno e ad agire di più?

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