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Overthinking: se pensi troppo è colpa della tua famiglia!

Ciao!

In questo post voglio trattare un atteggiamento più comune di quanto pensi e che spesso può compromettere praticamente tutto il nostro lavoro e la nostra vita privata.

Questo atteggiamento ( o problema, se vogliamo dargli davvero una “forma”) è l’overthinking.

Ma cos’è l’overthinking?

Non preoccuparti, non hai alcuna malattia e certamente non stai per morire.

Quindi respira e non ti agitare.

Cerchiamo di capire per bene cosa si intende per overthinking e perché potrebbe davvero diventare una spina al fianco.

Per overthinking si intente un atteggiamento che fa del continuare a pensare ed a rimuginare sugli stessi pensieri il fulcro del nostro cervello.

In poche parole: pensi troppo e non stacchi mai il cervello.

L’obiettivo di questo post è quello di darti la possibilità di utilizzare delle tecniche specifiche per riuscire a gestire questo fenomeno che ormai sembra aver preso parecchio piede nella nostra società.

Ma proviamo ad analizzare il motivo per il quale un fenomeno del genere sia così dilagante.

Dopotutto, conoscendo la fonte del problema, sarà più semplice risolverlo.

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Come si genera l’overthinking?

Tu stai serenamente dormendo dentro al letto.

Stai facendo il sogno più bello del mondo e se potessi vederti, avresti sicuramente un gran sorriso stampato sul volto.

Poi suona la sveglia e come spesso accade, decidi di posticiparla sostenendo la classica idea del “solo 5 minuti, dai”.

Dopo poco, ti svegli e scopri che di minuti ne sono passati 35, non solo 5.

Così inizi a correre per la stanza perché:

  • Arriverai tardi al lavoro;
  • Non sai cosa mettere;
  • Non potrai fare colazione con calma;
  • Troverai un mare di traffico;
  • Come sempre, non trovi le chiavi.

Capita anche a te?

A me capitava molto spesso, ma di questo ne parlerò in un altro post, promesso!

La piccola lista che hai appena letto, contiene qualcosa con la quale abbiamo a che fare ogni singolo giorno.

Questa lista contiene pensieri, parecchi pensieri

Eccoti spiegato con un esempio quotidiano, cosa si intende per overthinking.

È quel particolare processo per il quale inizi a pensare a troppe cose attivando un loop dal quale non potrai uscire neanche se venisse Gandalf il Grigio a salvarti.

L’unica cosa che riesci a fare è continuare a pensare, mandando il tuo cervello in fumo alle prime luci dell’alba (più o meno).

Attenzione però, l’overthinking riguarda anche i tanto amati ed odiati chiodi fissi che si insinuano nel nostro cervello e non se ne vanno, almeno fin quando non sono diventati realtà.

Ma non preoccuparti, non è sempre un male avere dei pensieri fissi nel nostro cervello, quindi inizia a respirare profondamente.

Non hai niente che non va in te.

Probabilmente la colpa è della società e della tua famiglia.

Abbiamo scelto la società e la famiglia sbagliata?

Questa è una domanda parecchio scomoda, ma ciò che importa è cercare di capire da cosa derivi questo atteggiamento parecchio fastidioso, quindi non prenderla sul personale.

Qui stiamo solo cercando di analizzare e di destrutturare un problema, niente di più.

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La società ci impone di correre quando noi dovremmo camminare

Non avrei potuto usare esempio migliore per descrivere ciò che vedo intorno a me ogni giorno.

Praticamente chiunque corre da un lato all’altro della città perché ha troppe cose da fare aggiungendo anche che non bastano 24h al giorno per farle tutte.

Sono sicuro che avrai sentito anche tu una frase del genere, no?

Esatto.

Cosa hai pensato dopo averla ascoltata?

Le risposte in questo caso, almeno secondo la mia esperienza possono essere due:

  • Anche tu ti sei ritrovato immerso in seimila cose da fare;
  • Hai fatto finta di ascoltare, per poi dimenticare tutto.

Se fai parte del primo gruppo, nelle prossime righe capirai il perché ti ritrovi in una situazione simile.

Se invece hai fatto orecchie da mercante, nessun problema. Troverai pane per i tuoi denti.

Ti fai contagiare, è inutile!

Come abbiamo appena detto, molto spesso capita di farsi tirare all’interno del grande ciclone dell’overthinking senza esserne veramente consapevoli.

Magari incontriamo un nostro caro amico e la sua ansia e la sua costante agitazione per le troppe cose da fare, ci fa entrare nel panico e finiamo per ritrovarci anche noi immersi in mille e mille pensieri.

Perché tutto questo accade?

Per uno dei motivi più semplici che possiamo mai immaginare.

Ci facciamo contagiare facilmente dagli altri.

Ansia, stress ed agitazione sono molto simili ad un raffreddore: basta davvero poco per farci contagiare.

Come possiamo diventare immuni a contagi del genere?

Imparando a dividere la nostra vita da quella degli altri ma soprattutto, allontanandoci da modelli di società distanti anni luce da ciò che pensiamo.

Molto spesso capita a tutti di arrivare ad una consapevolezza relativa alle proprie priorità così diversa da quella degli altri che finiamo col sentirci diversi.

Sappi che non sei affatto diverso in senso negativo, anzi.

Hai semplicemente preso una decisione coraggiosa.

Hai scelto quale strada prendere.

Quindi ciò che dovrai fare è continuare a seguirla se hai la piena consapevolezza di ciò che stai facendo.

Chiarito questo punto, potrai tranquillamente imparare a capire quando abbracciare la vita degli altri e quando farne volentieri a meno.

Se infatti nella tua vita è presente un controllo dell’ansia e dello stress, non permetterai ad agenti esterni di rompere la barriera positiva che hai costruito con volontà e con energia.

Per tornare al nostro amico stressato, aiutalo a capire perché si senta così, aiutandolo ad analizzare ogni problema, uno per per uno.

Prima però, fallo parlare, parecchio.

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Sono un egoista se non mi importa degli altri?

Qui analizziamo la seconda possibile reazione di cui abbiamo parlato qualche riga fa.

Se qualcuno è venuto da te a scaraventarti addosso tutte le sue ansie e le sue paure e tu hai fatto finta di niente, non preoccuparti, è tutto normale.

Non sei un egoista, non sei cattivo, non niente di negativo.

Hai solo capito cosa accettare e cosa no.

In questo caso, stai semplicemente costruendo un nuovo modo di vedere le cose dove, magari, i problemi dell’amico fidato non hanno una importanza così rilevante ai tuoi occhi perché sei riuscito a capire quando agire e quando respirare.

Ovviamente, in questo caso dovrai anche imparare a condividere con il tuo amico fidato come sei riuscito a raggiungere un tale livello di consapevolezza.

Dopotutto si sà: chi mangia da solo, si strozza.

​​​​È colpa della mia famiglia se non riesco a smettere di pensare troppo?

Altro aspetto complesso è appunto quello della famiglia o per meglio dire, degli esempi che hai avuto nel corso della tua infanzia.

Leggendo i testi di un autore di nome Robert Kyosaky (se non sai di chi sto parlando, ti invito a riempire subito questa tua lacuna consultando la mia biblioteca), ho scoperto che molte delle nostre abitudini, sono frutto degli esempi che abbiamo avuto in tenera età.

Anche in questo caso, le reazioni a questi esempi sono due:

  • Assorbire le stesse abitudini;
  • Svilupparne di opposte.

Facciamo un esempio.

Tua madre era solita perdere costantemente le chiavi di casa e per una concezione astrale, anche tu adesso perdi sempre le chiavi di casa o col tempo hai imposto a te stessa di riporre le chiavi nel medesimo posto, ogni giorno per non perderle mai.

Facciamone un’altro.

Tuo padre non amava i programmi comici in Tv.

Così anche tu ti sei privato di guardarli o, nel caso opposto, passi gran parte del tuo tempo a guardare comici e scenette ironiche in Tv.

Chiaro il concetto?

Credo proprio di si.

Riassumendo in poche parole cosa significa tutto questo, potrei dirti:

Siamo l’esatto risultato o l’esatto opposto degli esempi con cui siamo stati in contatto da piccoli.

Quindi se per natura non riesci a smettere di riempire il tuo cervello di pensieri, la colpa non è tua, ma di chi ti ha insegnato a farlo.

Ma puoi tranquillamente cambiare questa tua abitudine e finalmente, nei prossimi paragrafi, scoprirai come fare.

Ho già parlato troppo, quindi andiamo al sodo!

Sì ho fatto esempi, parlato di moltissime cose, ma solo per renderti più semplice tutto.

Adesso vediamo come poter iniziare a sistemare questo processo!

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Il tuo cervello avrà sempre mille idee: impara a domarle

Primo consiglio che ti dò è quello di accettare l’overthinking come qualcosa dal quale non potrai mai separarti.

Lo so lo so, fino a qualche riga non ho fatto altro che dire quanto male faccia e tutto il resto.

Sia chiaro: non sto tornando sui miei passi.

Semplicemente, accettare ed essere consapevoli di ogni nostra sfaccettatura, ci aiuta ad imparare a convivere meglio con noi stessi e soprattutto a capire dove e come agire.

Sappi quindi che il tuo cervello, in qualunque ambiente sarà, verrà naturalmente esposto a moltissimi stimoli che si trasformeranno in idee e pensieri differenti.

Tu però hai la chiave o per meglio dire, il filtro, per rendere il tuo cervello più concentrato.

Se imparerai a selezionare gli stimoli positivi, impedirai ad ansie, paure e stress di insinuarsi nel tuo cervello, placando così il rimescolamento continuo di pensieri.

Insomma, se dobbiamo riempirci la testa di pensieri, facciamo in modo che siano buoni pensieri!

Inizia a meditare

Lo avrai sentito chissà quante volte ed anche io ero restio a praticare la meditazione.

Poi però ho deciso di abbandonare i classici pregiudizi ed iniziare a praticarla per 5 minuti la mattina, appena sveglio e la sera, prima di addormentarmi.

Devo ammetterlo, adesso le mie giornate iniziano in modo più sereno e tutti quei pensieri che mi restavano in testa, stanno piano piano andando via.

Quindi, altro consiglio che ti dò è proprio quello di meditare.

Puoi utilizzare anche delle App per smartphone.

Io ad esempio ne ho provate due:

  • Calm;
  • Headspace

Proprio quest’ultima mi è stata di grande aiuto perché, grazie alla voce (in inglese, ma non è un problema perché parla davvero poco) che ti guida prima, durante e dopo la sessione di meditazione, il processo è stato più naturale del previsto.

Quindi, medita di iniziare a meditare (non potevo negarmi il gioco di parole!).

Utilizza una bullet list

Hai capito bene, se vuoi ordine, devi iniziare a fare ordine!

Cosa c’è di meglio di una bella Bullet List  o lista puntata delle cose da fare?

Ricordi ancora quando tua madre ti mandava a fare la spesa, dandoti la famosa lista delle cose da comprare?!

Ecco, questa è una di quelle abitudini da riprendere e non abbandonare mai!

Avere una lista con le cose importanti da fare ti impedirà di pensare all’infinito!

Ovviamente però non fare come al solito: segna solo ciò che puoi realmente portare a termine!

Quindi limita la tua lista a 4/5 obiettivi da raggiungere o a cui pensare nel corso della tua giornata e riservane uno per fare qualcosa che ti faccia stare bene.

Sì, purtroppo capita molto spesso che quando i compiti da fare ci sommergono, non rimanga molto tempo per noi.

Ma utilizzare una lista, ti può aiutare a ritrovare l’amore per te stesso in modo costante.

Prendi un foglio di carta ed una penna, una agenda o un’App ed inizia a scrivere 5 cose da fare domani.

Io per esempio lo faccio tutte le sere e da quando ho iniziato, lavoro in modo più sereno ed ordinato e soprattutto, ogni volta che spunto i compiti fatti, la mia autostima va alle stelle!

Conclusioni

Hai visto?

Dopotutto non è così difficile imparare a gestire l’overthinking, non pensi?

Abbiamo detto moltissime cose, ma ciò su cui vorrei che ti concentrassi maggiormente, sono gli ultimi tre consigli che ho condiviso con te.

Sono davvero piccole cose, ma che potranno realmente cambiare la tua condizione già da domani!

Come sempre, ti aspetto nei commenti. Fammi sapere com’è andata!

A presto,

Rocco.

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