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Riscrittura: la tecnica per scrivere di ogni cosa

Ciao e ben tornato,

In questo articolo condividerò con te una tecnica con la quale sarai in grado di scrivere praticamente qualunque testo.

Il limite sarà solo la tua quantità di fantasia e chiaramente la tua esperienza.

Cosa sarai in grado di fare dopo aver finito di leggere questo articolo?

Essere un content creator pazzesco usando con la Tecnica della Riscrittura

Essere in grado di scrivere un testo di narrativa o una landing page partendo da un solo dettaglio

Imparare che non esiste davvero un limite alla tua capacità di scrittura e che osservare le cose da un nuovo punto di vista spesso salva la vita

Diamoci dentro adesso, ok?

Partire per un viaggio infinito 

Ricordo ancora come fosse ieri…

La prima volta che ho iniziato davvero a “scrivere”.

Se mi conosci bene sai perfettamente quanto io abbia patito la famosissima sindrome dell’impostore.

Tutte le volte che sentivo di poter scrivere qualcosa mi trovavo di fronte l’immagine del mio professore di italiano che mi guadava con gli occhi di è convinto che non sarei mai riuscito a scrivere una frase di senso compiuto.

Ti è mai capitato di vedere una situazione del genere durante il liceo?

Reputo gli anni passati al liceo gli anni migliori della mia vita e non solo perché ero più giovane di adesso.

Credo che quel periodo sia stato più che formativo e non solo per quello che ho imparato, ma soprattutto per le credenze limitanti con le quali mi sono scontrato.

Sono sicuro che anche tu abbia affrontato le stesse guerre intestine con te stesso mentre ti avvicinavi alla maturità.

Certamente la mia guerra interna mi ha portato a scoprire aspetti di me stesso che tendevo a soffocare.

Proprio per questo motivo, devo dire grazie alle credenze sbagliate che il mio professore mi ha messo in testa.

In fondo senza una guerra da vincere nessuno sarebbe motivato a combattere, non credi?

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Da credenze limitanti a credenze illimitate

È stato un passaggio repentino e certamente privo di freni inibitori.

Era Dicembre del 2013..

Stavo navigando su Facebook e ad un tratto mi si para davanti un annuncio.

Un giornale universitario online cercava nuovi redattori e writer.

Non ti nascondo che morivo dalla voglia di cliccare su quell’annuncio e candidarmi.

Ma non l’ho fatto subito.

Ricordi la storia del mio professore, no?

In fondo io ero l’alunno che non riusciva a prendere mai più di un 6 risicato ad ogni compito o interrogazione.

Io ero l’alunno che non sapeva scrivere bene in italiano e che spesso scambiava le parole dando un senso tutto suo alle frasi.

Così ricordo che passai oltre l’annuncio, dimenticando di poter provare a cambiare la mia situazione attuale.

Dopotutto, avevo scelto Economia proprio perché lì non serviva saper parlare bene o saper scrivere bene in italiano.

Lì contavano solo i numeri ed i numeri non possono avere un significato diverso, no?

Passarono i giorni ed il mio senso di colpa non faceva altro che crescere.

Ero sicuro di poter scrivere meglio di quanto pensassi ma avevo paura di mettermi alla prova.

Avevo paura di provarci davvero.

Succede a tutti di aver paura di provare.

Adesso posso ammetterlo con cognizione di causa.

Ma ciò che spesso fa la differenza tra chi ha successo e chi si limita a pensare di potercela fare è proprio nel superare la paura di provare.

Prova a chiederti quante volte la paura di provare si è trasformata in un salto verso l’ignoto, per poi diventare un grande successo?

Siamo gli esseri più intelligenti del pianeta e spesso siamo anche i più stupidi.

Ma torniamo alla storia della mia prima volta (da scrittore ovviamente).

Era passata circa una settimana da quando avevo visto l’annuncio ed accadde qualcosa di veramente strano.

Una mia amica mi aveva taggato proprio sotto i commenti di quell’annuncio.

Lei non sapeva della mia guerra contro il professore di italiano.

Lei non sapeva della mia credenza limitante.

Lei non sapeva della mia paura di provare.

Lo ha fatto e basta.

Questo gesto per me ha avuto un grandissimo valore.

Permettimi di dire una cosa prima di andare avanti…

Molto spesso siamo così convinti delle nostre credenze che non utilizziamo il nostro tempo per lavorarci sopra.

Impieghiamo più tempo a rinforzare le nostre credenze limitanti che a distruggerle.

Siamo innamorati dei nostri “non posso farcela” e guardiamo con dubbio i nostri “posso farcela”.

Non lo pensi anche tu?

In realtà trovo che uno dei pochi segreti per avere successo nella nostra vita, non sia imporci di poter fare qualcosa ma più di tutto provare a realizzarla.

Dobbiamo imparare a provarci con consapevolezza.

Dobbiamo imparare a provarci anche se siamo poco sicuri del risultato.

Dobbiamo provarci con la stessa mentalità che un bambino piccolo quando gli chiedi di fare la capriola: la fa e basta, senza pensarci.

Così è stato per la mia candidatura dopo essere stato taggato dalla mia amica su Facebook.

Scrivere senza alcun vincolo

Le mani mi tremavano e la mia mente mi diceva di non farlo.

Sono state queste le sensazioni che ho provato mentre compilavo il Form con la mia candidatura.

Ero sicuro del mio fallimento, ma al tempo stesso ci tenevo moltissimo a dare il meglio di me.

Per essere selezionato serviva un articolo.

Non importava il tema o il motivo.

Era un articolo di prova dopotutto.

Almeno lo era per loro, non per me.

Ricordo quanta volontà ho messo dentro quell’articolo.

Per ogni rigo che scrivevo, ne cancellavo almeno tre o quattro.

Volevo che quell’articolo fosse perfetto.

Non avrei accettato di sentirmi dire un’altra volta di non essere in grado di scrivere in modo coerente e soprattutto di avere un livello di italiano nella media.

La mia amica aveva visto in me qualcosa che io credevo non esistesse.

Per lei io ero capace di poter scrivere un articolo.

Ricordo ancora l’ansia con la quale ho inviato l’articolo.

Ricordo il mio nervosismo mentre aspettavo una risposta che tardava ad arrivare.

Dopo più di una settimana, ho ricevuto una notifica su messenger.

Rocco, sono Giovanni. Ti comunico che sei stato selezionato per entrare a far parte della redazione”.

A momenti mi mettevo a piangere.

La mia credenza limitante iniziava piano piano a sgretolarsi ed al suo posto stava per prendere spazio la credenza opposta.

Avrei potuto iniziare a scrivere senza alcun limite e senza alcun vincolo.

Da quel giorno in poi è stata una ascesa che mai mi sarei aspettato.

Nel giro di due mesi infatti, sono diventato il capo redattore della sezione “Cultura e società” ed ancora oggi ci sono utenti che si ricordano di me per determinati articoli di satira o di attualità.

Non ero più uno studente limitato.

Non ero più l’alunno incapace che il professore aveva etichettato.

Ero diventato qualcosa di meglio.

Ero diventato un giornalista o almeno, una versione moderna di giornalista.

Da quel momento in poi però, iniziò una nuova lotta con me stesso e con le mie credenze limitanti.

Questa esperienza aveva piantato dentro di me un nuovo seme.

Il seme del dubbio.

Ancora oggi trovo che il dubbio sia fondamentale per sistemare il verso della nostra intera esistenza.

Se non ci fosse il dubbio, le nostre vite potrebbero scorrere per inerzia percorrendo strade che altri hanno battuto prima di noi.

Grazie al dubbio invece, possiamo sperimentare, possiamo provare e possiamo rischiare di fare qualcosa che nessuno prima di noi ha fatto.

Al tempo stesso però il dubbio è la prima fonte di paura.

Ci pone davanti ad un bivio verso l’ignoto.

Il non sapere dove ti porterà la strada che hai scelto è sicuramente una di quelle sensazioni più difficili da gestire e che al tempo stesso ti permette di avere un numero infinite di scelte.

A te spetta solo fare il primo passo.

Il resto verrà da sé.

Ok Rocco, storia bellissima. Ma cosa diavolo c’entra con la Tecnica della Riscrittura?”.

Hai proprio ragione.

L’ho tirata un pò troppo per le lunghe mi sa.

La Tecnica della Riscrittura

Ultimamente sto leggendo un libro che si chiama La Bibbia della Scrittura Creativa di Jan Novak.

All’interno di questo libro l’autore parla appunto della la Tecnica della Riscrittura.

Questa tecnica consiste nel riscrivere un numero indefinito di volte un particolare testo, partendo da una singola frase.

In particolare, basterà partire da pochi dettagli per poi aggiungerne di nuovi e di più specifici dopo ogni riscrittura.

La frase di partenza potrebbe essere questa:

un giorno di pioggia ed una città deserta”

Utilizzano la tecnica della riscrittura possiamo fare evolvere questa frase in qualcosa di più articolato, come:

era un giorno di pioggia e le gocce picchiettavano sui vetri della mia finestra. La città era stranamente deserta. Come se il mondo fosse finito mentre dormivo beatamente.”

Come puoi notare anche tu, ciò che ho fatto è stato semplicemente inserire dei dettagli più specifici all’interno della mia frase di partenza.

Il gioco potrebbe continuare all’infinito e la cosa più interessante è che questa stessa tecnica è stata utilizzata da romanzieri di fama internazionale per scrivere testi che hanno lasciato il segno.

Trovo che utilizzare una tecnica del genere non solo sia un ottimo allenamento per la nostra mente ma soprattutto ci dia la possibilità di trasformare qualunque frase in un best seller che tutti vorranno leggere e del quale andare fieri.

Ovviamente la tecnica della riscrittura può essere utilizzata non solo nella costruzione di romanzi ma anche all’interno dello sviluppo di un testo di un copywriter.

In fondo, attraverso questa tecnica avrai bisogno esclusivamente di pochi dettagli.

A te spetterà il compito di aggiungerne di altri ma che siano consoni al testo che vorrai realizzare.

Passiamo un pò alla pratica adesso, che ne dici?

Riscrittura: la prova pratica

Ti piacerebbe scrivere un testo perfetto?

Non sarebbe bellissimo poter scrivere una landing page o una pagina di vendita perfetta?

Direi proprio di sì!

Ecco, siamo d’accordo allora.

Insieme svilupperemo alcuni esempi di ipotetici prodotti da dover vendere online, partendo da un singolo dettaglio o particolare.

Ti piace questo post? Perché non lo condivi sui tuoi social allora?!

Primo prodotto

Immaginiamo di voler scrivere il testo per un prodotto dimagrante da fare leggere alle donne.

L’unico dettaglio che abbiamo è questo:

Il prodotto è completamente naturale.

Come possiamo sviluppare una possibile landing page partendo da questo singolo dettaglio?

Dobbiamo scavare nella nostra memoria e nella nostra cultura.

Proprio per questo ho deciso di raccontarti la mia storia qualche riga fa, affinché tu capissi quanto sia importante utilizzare il nostro background culturale ed emozionale quando ci accingiamo a scrivere un testo.

Quando si parla di prodotti naturali ripenso sempre alle mie nonne, Angela e Sara.

Entrambe non amavano moltissimo la tecnologia e soprattutto in giovane età non si affidavano a medicine o altre robe chimiche.

Dopotutto hanno vissuto in pieno l’epoca dello sviluppo e di conseguenza non vedevano di buon occhio tutti questi cambiamenti.

Riuscivano entrambe a farmi passare il mal di testa ponendo sopra la mia testa un piatto con acqua ed olio, recitando una preghiera particolare.

Adesso non posso assicurarti che il mal di testa sparisse grazie all’attenzione che riponevo in quei gesti o se davvero l’acqua e l’olio fungessero da catalizzatori per il malocchio o per la negatività connessa al mio mal di testa.

Però funzionava, porca miseria!

Quindi perché non utilizzare questa esperienza per aggiungere un dettaglio all’interno della nostra landing page?

Potremmo riscrivere in questo modo:

Mia nonna lo diceva sempre: non ti fidare mai dei medici! 

Non sai mai cosa ci sia in quelle pillole bianche.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già vivo in natura. 

Perché devi inghiottire quelle pillole che non sai neanche di cosa siano fatte?!

Tu cosa ne pensi?

Sei d’accordo con mia nonna?

Anche la tua ti ripeteva frasi del genere?

Diciamoci la verità: mia nonna aveva ragione.

Ricordo come se fosse ieri tutte le volte in cui era solita farmi passare il mal di pancia utilizzando un sciroppo fatto con delle erbe che coltivava e un cucchiaino di zucchero.

Ricordi che fisico delle nostre nonne durante la loro gioventù?

Erano magre e piene di energia e che io ricordi non mi hanno mai raccontato di aver assunto delle pillole o delle misture chimiche per perdere peso e per mantenersi in forma.

Non pensi che in fondo, ricorrere a qualcosa che non esiste in natura possa essere un grave pericolo per la nostra salute?

Mia nonna lo diceva sempre: tutto ciò di cui abbiamo bisogno esiste già in natura.

Dopo aver utilizzato ogni forma di dimagrante chimico presente sul mercato, ho deciso di dare retta a mia nonna utilizzando per la prima volta un prodotto composto esclusivamente da piante medicinali e frutti depuranti.

Lascia che ti dica una cosa…

Mia nonna aveva ragione.

Se fosse ancora viva, credo che andrei da lei in lacrime chiedendole scusa per tutte le volte in cui mi sono affidata a pasticche chimiche che hanno solo aggravato la mia situazione.

Il testo potrebbe continuare all’infinito.

Come hai avuto moto di notare però, sono partito da un solo dettaglio per poi ampliarlo utilizzando la mia esperienza personale aggiungendo riga dopo riga un dettaglio specifico che potesse davvero essere coerente con il mio obiettivo.

Instillare nei lettori l’idea che ricorrere a prodotti chimici di cui non conoscano la provenienza e gli effetti, sia molto rischioso.

Passiamo al prossimo esempio adesso.

Secondo prodotto

Immagina adesso di dover vendere un accessorio per uomo, magari un liquido che elimina i graffi e riporta la macchina lucente e perfetta come appena comprata.

L’unico dettaglio che riesci ad avere è questo:

Il prodotto contiene lo stesso liquido utilizzato per lucidare i mezzi dell’esercito.

Chiaramente in questo caso sto estremizzando parecchio le cose.

Non credo che al momento prodotti del genere possano essere commercializzati, ma alla fine ciò che stiamo facendo adesso non è altro che un allenamento.

Torniamo concentrati adesso.

Quante volte avrai immaginato di poter guidare un carro armato o uno di quegli aerei invisibili ai radar nemici?

Hai presente quegli arei tutti neri composti da un materiale in grado di assorbire le onde radar e rendere invisibile il caccia?

Li chiamano Stealth in gergo tecnico.

Stai pensando anche tu quello che sto pensando io?

Perché non utilizzare un paragone tra la macchina e l’aereo utilizzando il nostro prodotto come collante?

Quindi la nostra landing potrebbe uscir fuori così:

Immagina di poter guidare un velivolo stealth come quello dell’esercito.

Sono veicoli invisibili agli occhi dei nemici ed arrivano sempre dritti al punto, senza riportare un graffio.

Ma cosa può avere in comune un veicolo del genere con la tua auto?

Il materiale con cui sono ricoperti.

Proprio così.

Il prodotto del quale sto per parlarti è esattamente lo stesso utilizzato dall’esercito per rendere praticamente indistruttibile i loro veicoli aerei, terresti e marini.

Prova solo ad immaginare cosa vorrebbe dire poter utilizzare questo prodotto sulla tua auto.

Dire addio ai graffi sulla carrozzeria che tuo figlio ha sbadatamente fatto.

Dire addio alla paura di ritrovare la tua auto piena di graffi a causa del tuo vicino di casa distratto.

Dire addio ai graffi dovuti alla resina degli alberi, alle unghia dei gatti o agli agenti atmosferici.

Utilizzare questo prodotto significa trasformare la tua auto in un carro armato praticamente indistruttibile e il 200% più resistente rispetto ad una classica auto qualunque.

Insomma, scegliere questo prodotto significa affidare la tua auto a tuo figlio o a tua moglie e buttare nella pattumiera tutti i prodotti per coprire i graffi che non dovrai più usare.

Inoltre, scegliere questo prodotto significa dire addio al carrozziere e quindi poter risparmiare una cifra così alta da poterti permettere quel viaggio che sogni da tempo ormai.

Visto?

Soprattutto quando stiamo parlando ad un pubblico maschile, determinati collegamenti aumentano parecchio la prospettiva di un risultato non solo positivo ma anche parecchio virile.

In fondo ogni uomo vorrebbe sovrastare sui suoi simili, in ogni campo della sua vita.

Ma perché utilizzare la tecnica della riscrittura?

Mi sono posto questa domanda perché non amo le imposizioni, anche quando nascondono un motivo più che valido.

Credo che il motivo più sensato per utilizzare la tecnica della riscrittura sia semplicemente ampliare e migliorare la nostra capacità di realizzare contenuti che rispecchino non solo la nostra persona e quindi il nostro stile, ma che siano il frutto delle nostre esperienze passate.

Ricordi ciò che ti ho detto all’inizio di questo post?

Imparare che non esiste davvero un limite alla tua capacità di scrittura e che osservare le cose da un nuovo punto di vista spesso salva la vita.

Trovo che non possa esistere un creatore di contenuti che non faccia delle sue esperienze personali la fonte della sua ispirazione.

Proprio per questo sono convinto che analizzare determinati eventi da più punti di vista sia una risorsa fondamentale da utilizzare quando ci troviamo davanti alla creazione di un testo che almeno all’inizio ci sembra parecchio complesso da realizzare.

Conclusione

Siamo giunti alla fin di questo post sulla tecnica della riscrittura.

Sono convinto di questo post verrà letto per moltissimi mesi ancora e che potrà sicuramente rientrare in quei post evergreeen di cui tutti vantano la presenza.

Prima di salutarti, vorrei condividere come sia riuscito a creare un post da quasi 3000 parole utilizzando questa tecnica della quale ti ho parlato.

Così come ti ho mostrato nelle righe precedenti, anche io sono partito da una frase molto semplice.

La frase è quella che vedi nella foto qui sotto ma data la mia calligrafia spesso poco chiara, la scrivo qui come didascalia:

Scritto in modo chiaro: Articolo tecnica della riscrittura

Anche io quindi sono partito da un appunto (scritto molto velocemente) per dare vita a questo blog post.

Niente è impossibile se si ha la giusta ispirazione. 

Vedi di non dimenticarlo.

Un abbraccio,

Rocco.

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